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Diario di Viaggio

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USA, 2003-2005
Appunti di Viaggio

 

:: 19.8.03 ::

- Centro del Mondo -

Il primo americano con cui ho avuto l'onore di parlare si chiama Andrew Cavanna, il padre e' di Bettola e i suoi parenti producono coppe e salami a Groppallo.

:: D 20:23
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:: 19.9.03 ::

- Centro del Mondo -

Diversamente da ciò che scriveva il Corriere della Sera, l'uragano Isabel probabilmente non causerà "un altro blackout più grande di quello di Agosto". Il prestigioso quotidiano di Via Solferino vede i newyorkesi che "si aspettano il peggio".
Effettivamente, questo venticello è fastidioso, fastidioso, fastidioso. Gli scoiattoli nel campus ed alcuni piccioni, ma non tutti, non potendo leggere l'italiano, si sentono un poco interdetti con tutte le cose che volano attorno. Riguardo agli esseri umani, invece, il sindaco Bloomberg ha fatto un proclama a reti unificate alla cittadinanza tutta, per avvisare di chiudere bene le finestre che, con tutta quest' aria, si rischia di rovinare le tende.

:: D 18:16
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:: 7.10.03 ::

- Centro del Mondo -

In fondo i personaggi ci sono sempre, basta cercarli. Uno dei miei preferiti qui, forse quello che piu' ero voglioso di trovarmi di fronte un giorno, e' il rivoluzionario zapatista.

Il rivoluzionario zapatista, nel contesto della biblioteca della Business School dove lungo le reti wireless a banda larga svolazzano da un computer all'altro milioni di pulitissimi fogli di calcolo, dove la moquette attutisce il volume delle menti dei dirigenti wannabe, dove nessuno ha troppo tempo di fare due chiacchiere perche' time (will be) money, ebbene in questo posto e sopra quella moquette, il rivoluzionario zapatista e' un sollievo, un spettacolo, una certezza incrollabile.
Ed e' tutto, siori e siore, tutto secondo i crismi.

Brasiliano.
Barba lunga, ma non troppo.
Ricercatamente trasandato. Ma non troppo.
Scarpe di cuoio da buttare. Queste si.
Laptop IBM con nuovo processore Intel. Veloce.
Dietro lo schermo del laptop IBM: adesivo giallo fosforescente con stella del Partido dos Trabalhadores. Rossa.

:: D 22:41
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:: 11.10.03 ::

- Centro del Mondo -

Sala macchine di barca in disuso sul fiume Hudson

:: D 02:53
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:: 9.11.03 ::

- Chicago -

Chicago e'una piccola New York, solo che si ascolta il blues e si puo fumare nei bar.

:: D 16:42
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:: 14.11.03 ::

- Centro del Mondo -

Questa sera, per la prima volta da quando sono arrivato qui, ho guardato la televisione.

E' successo a casa di Marty, un americano che indossa giubbotti di pelle ed e' un mix in parti uguali di Robert De Niro, Arthur Fonzarelli e Bart Simpson, e con Shirzad, un indiano che somiglia all'attore di un Bollywood-movie.
Ci siamo messi comodi ed abbiamo visto l'ultimo acquisto del padrone di casa, il Video CD de "Il Mago di Oz", il film del 1939 che comincia in bianco e nero e dopo qualche minuto ti spara un grandissimo Technicolor, colori vivaci, oserei dire psichedelici, nell'edizione speciale muta e
sincronizzata con The Dark Side of the Moon.

:: D 01:15
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:: 28.11.03 ::

- London -

Cio' che mi diverte di piu' fare in questi giorni e' prendere un bel banchiere d'investimento, prenderlo duro, puro ed acuto, parlare duro, puro ed acuto, e poi sul finire chiedergli se e' felice. E sentirsi sempre rispondere - duro, puro ed acuto - no.

:: D 20:09
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:: 2.12.03 ::

- Centro del Mondo -

Questa sera ho deciso di concedermi un programma di informazione politica, cosi’ sull’ aereo mi sono visto Terminator 3.
Tre cose mi hanno mandato in visibilio: il fatto che il Terminator cattivo questa volta fosse una bella ragazza, battute autoreferenziali tipo: “I lied” e “I am back”, e che queste fossero pronunciate con un vago ma indubbio accento austriaco.

I miei vicini di viaggio sono la classica coppia di democrats newyorkesi. Due persone sulla sessantina, lei piu alta di lui, che sembrava si volessero molto bene e fossero in viaggio per un’occasione particolare. Hanno insistito parecchio per avere un bicchiere di champagne dalla hostess, ma in fondo l’economy e’ pur sempre l’economy, eppure alla fine l’hanno ottenuto e brindato. Per un attimo, tra le varie ipotesi che mi sono venute alla mente, ho pensato che avessero vinto dei soldi in qualche modo. Poi ho dato un’ occhiata al libro che lui stava leggendo e sottolineando con precisione adolescenziale: “How to make money with stocks”. Forse piu’ avanti.

Londra e’ una citta’ brutta, insopportabile e deprimente.
Non vedevo l’ora di ritornare qui, non vedevo l’ora di riannusare questi odori e di riascoltare questi suoni, e di rivivere l’elevazione gotica dei grattacieli di notte. Sul taxi verso la citta' pero’ la mia compagna del settimanale tedesco mi parlava del lavoro di editor, cosi’ i miei occhi, per educazione, sono rimasti fermi verso di lei, finche’ non ce l’hanno piu’ fatta e, giusto prima del tunnel di Midtown, si sono voltati come una molla verso il fiume, e dietro il fiume i palazzi.
Nient'altro allora e’ parso, nella pratica, piu importante di quelli, e quanto piu’ si entrava nelle strade, tanto piu le tessere riprendevano il loro posto, e tutto cio’ di cui ero stato privato ritornava in ordine, le luci, i colori, i suoni, l’autista nero balbuziente che parla napoletano sul suo taxi giallo.

Solo un’immagine scura, bisogna ammetterlo, rubava spazio a quei colori, solo un silenzio a quei suoni, solo un flash, un rapimento di pensiero involontario a quella vita. Il chiostro di Piacenza del giorno prima, nel cuore della notte, le luci gialle tra la nebbia, solo quel silenzio totale nel battere della pioggia rubava, ogni tanto, per un attimo, la scena al teatro di quelle strade.

:: D 02:03
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:: 2.4.04 ::

- Atlantic City -

Il Borgata e' l'ultimo nato tra i casino di Atlantic City, cioe' quello in cui bisogna essere adesso.
I mobili delle stanze sono costruiti per durare tre anni, le ante degli armadi hanno gia' ora accoppiamenti sbilenchi, la tappezzeria e' troppo sottile e brutta per resistere, la moquette nuova e' gia' scura lungo i percorsi dei corridoi - tutto e' programmato per durare, cioe', finche' il tutto non sara' piu' una novita, finche il tutto non sara' piu il posto dove bisogna essere. Allora la clientela cambiera', i sessantenni e i settantenni allora risponderanno alle offerte dei weekend a 59.99, ed i giovani di Philadelphia e New York che vogliono giocare, bere alcool gratis, e fumare all'interno dei locali si sposteranno nel posto dove, tra tre anni, bisognera' essere.
E' divertente osservare, come sempre nei casino. E' divertente osservare il figlio di un prete e di una suora che dopo diciassette ed undici anni - rispettivamente - decisero di fare due figli, il maggiore dei quali e' ora seduto al tavolo del Black Jack da quindici dollari, e quando prende le decisioni del gioco consulta la tabella scaricata da Internet giusto prima di partire da New York. E' divertente osservare la figlia di uno degli amministratori delegati piu' in voga d'America perdersi dietro i cocktail - sempre lo stesso cocktail - ed intanto vincere o perdere senza troppo entusiasmo e senza troppa disperazione. E' divertente guardare gli altri, ragazzi e signori che urlano di gioia al risultato del banco, che girano attorno ai tavoli ed un poco, e' vero, un poco molestano attorno. E che comunque vengono lasciati fare, perche' tanto, come tutti quelli attorno ai quali offrono per un'istante l'immagine della vittoria, alla fine, come tutti, perderanno.

[...] Everything dies baby that's a fact
But maybe everything that dies someday comes back
Put your makeup on fix your hair up pretty and
meet me tonight in Atlantic City.

:: D 02:14 [+] ::
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:: 7.6.05 ::

Centro del Mondo -

Questa sera lascero' il Centro del Mondo.
Ma come dice il futuro presidente degli Stati Uniti, I'll be back.

:: D 14:30 [+] ::
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